Privacy Policy PILLOLA #2 - LA SORELLA - anatomie Skip to content

PILLOLA #2 – LA SORELLA

Io sono “la sorella”. Nessuno mi chiama per nome. Da cinquecento trentasei giorni e chissà per quanto ancora mi chiamo così. Me lo ricordo appena il nome che avevo poco prima che tu, mia sorella, sparissi nella pancia dell’Africa nera. Giorno per giorno si sono presi tutto di te: il tuo nome, i tuoi occhi, i tuoi capelli biondi, questo sorriso di chi ha poco più di vent’anni che rimbalza appiattito di carta e in tv. Io sono “la sorella”, la mia vita si è fermata quel giorno che ti hanno presa e sbattuta e chiuso la bocca e altro non so. Da quel giorno hanno rapito anche me: chiunque mi parla e chi mi guarda negli occhi, non vede che te. Non smette di dirmi “speriamo”, “preghiamo”, di dirmi “chissà”. 
Lo dicono a me, ma parlano a te.
E oggi sei qui.
Solo tu lo consoci il mio nome, mi stringi più forte, mi cerchi due volte.
Io sono l’altra, la sorella, l’unica che capirà.
Sono la gelosia bambina, le bambole con nomi stupidi, i litigi per il posto davanti in macchina, un messaggio da nascondere a mamma e papà, io che so tutto anche quando non mi dici niente, che indovino i nomi e coordino i battiti del cuore di questo tempo furioso che passa. Da cinquecento trentasei giorni farlo passare e consacrarsi ad un nuovo battesimo, essere solo e semplicemente “la sorella”. E se qualcuno, per sbaglio, mi chiede di me, io rispondo per sempre parlando di te.
Ma l’abbraccio più lungo a farmi sentire che esisti davvero lo tieni per me, mi guardi negli occhi e rivedi l’altra che avevi lasciato. L’altra che ha raccolto lacrime in silenzio, senza farsi vedere, senza farsi sentire. Il ruolo non scelto di sorella, che tiene insieme, come può, una famiglia in attesa.
Ho tenuto il fiato e ho dimenticato il mio nome fino a qualche ora fa, poi mi hai stretta più forte, e allora ho capito di esistere ancora.

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *